domenica 26 ottobre 2014

Musica Classica

Cosa si intende per "classico"?
- Per gli esperti classico è quel periodo e quello stile che segue il rococò (ultima parte del periodo barocco) e precede il romanticismo.
Ma è solo questo il significato di classico?
- Nel linguaggio più comune, classico è il genere di musica opposto a quello leggero.
- Dire Musica classica ha anche il significato di qualcosa che è passato alla storia, che non passa di moda, che è universalmente riconosciuto.
In questa varietà di definizioni vengono fatte delle suddivisioni e precisazioni a seconda del periodo.
La Musica però non sempre ricalca le terminologie usate per la letteratura, la poesia e l'arte figurativa.
Ecco una possibile e semplice articolazione, le date sono molto indicative:


Musica Antica (1300-1600)
Nella M. Antica possiamo far confluire la M. del tardo medioevo fino al Rinascimento. Dobbiamo tenere presente che la M. ha avuto una sua scrittura in epoca relativamente recente.

Fu infatti il monaco benedettino Guido d’Arezzo (992-1050) ad introdurre un sistema di notazione musicale che introduceva il moderno rigo musicale (tetragramma) che subì una evoluzione fino a tutto il 1500 e oltre. La notazione musicale è legata a quello che oggi noi possiamo conoscere della musica del passato, vedere strumenti antichi affrescati su qualche parete ci dice molto poco su cosa e come si suonava e cantava in quegli anni.

Oltre al repertorio Gregoriano, tramandato dai monaci, i primi documenti musicali risalgono al XIII secolo.
Alcuni musicisti che vogliamo ricordare sono:
- Giovanni Pierluigi da Palestrina (Palestrina, 1525 – Roma, 1594, prestò servizio presso la corte papale);
- Luca Marenzio (Brescia, 1553 – Roma, 1599, prestò servizio anche presso la corte dei Medici a Firenze);
- Claudio Monteverdi, (Cremona, 1567 – Venezia, 1643, prestò servizio prima a Mantova presso la corte dei Gonzaga poi a Venezia).

E’ il Madrigale (canto a più voci su testi sacri e profani) la forma musicale più diffusa.

La tecnica compositiva passa gradualmente da modale a tonale.


Musica Barocca (1600-1750)
E’ il periodo delle monarchie assolute e l’Italia è ridotta a terra di conquista soprattutto ad opera di Francesi e Spagnoli.
La Musica Barocca varia a seconda dei paesi e delle corti e non esiste quindi un unico stile. Si afferma l’uso della musica strumentale dovuta in parte anche al perfezionamento delle tecniche di costruzione degli strumenti musicali, ricordiamo a tal proposito Antonio Stradivari, liutaio in Cremona, definito il più grande costruttore di violini di ogni tempo.

Le forme musicali che maggiormente esprimono l’arte musicale di questo periodo sono il Concerto (composizione per uno o più strumenti principali denominati solisti e un’orchestra), il Melodramma (spettacolo in cui l’azione teatrale si realizza attraverso la musica e il canto) e la Suite (composizione costitutita da una serie di danze).

Importanti compositori furono:
- Johann Sebastian Bach (Eisenach, Germania, 1685 - 1750);
- Antonio Vivaldi (Venezia, 1678 – Vienna, 1741);
- George Friedrich Händel (Halle, Germania, 1685 – Londra, 1759).
La tecnica compositiva utilizzata è quella tonale.


Musica Neoclassica (1750-1800)
In questo periodo inizia il declino delle monarchie assolute e un contributo decisivo proviene anche dalla rivoluzione francese (1789).
L’arte Neoclassica si rifà a un’ideale di bellezza che affonda le proprie radici nell’arte della Grecia antica.
Un riferimento all’arte classica (cioè quella dell’antica Grecia), a differenza delle altre discipline, nell’ambito musicale è una cosa impossibile poiché non si conosceva e tuttora non si conosce quasi niente di quella musica.
Ciononostante la Musica Neoclassica sviluppa un suo stile che trova tra i massimi esponenti:
- Franz Joseph Haydn (Rohau, Vienna, 1732 – Vienna, 1809);
- Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, Austria, 1756 – Vienna, 1791);
- Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 – Vienna, 1827).
Le forme musicali che si affermano sono la Sonata (composizione per pochi strumenti) e la Sinfonia (composizione per orchestra).
La tecnica compositiva utilizzata è quella tonale.


Musica Romantica (1800-1900)
E’ il secolo della Borghesia che avvia il processo di industrializzazione che cambierà il modo di vivere di molte persone ma anche il secolo dei fermenti nazionalistici.
Gli artisti (è proprio nel periodo romantico che nasce la figura dell'artista) non sono alle dipendenze di un nobile ma diventano liberi professionisti che secondo i principi romantici possono finalmente esprimere la spontaneità della creazione individuale e la superiorità della libera fantasia, del sentimento e dell’istinto sulla ragione.

E’ il pianoforte (nato da poco), lo strumento dei salotti sostituiti alle corti, che interpreta meglio di ogni altro queste nuove idee e molti compositori lo utilizzano per le loro composizioni.
Naturalmente l’orchestra ricopre un ruolo fondamentale nell’espressione musicale e il numero di strumenti utilizzati aumenta in maniera considerevole come anche la durata delle composizioni.

Altri aspetti importanti sono il comparire sulla scena di nuovi musicisti provenienti da paesi prima estranei alla Musica Classica e l’utilizzo di temi derivati dal repertorio popolare.

La Musica Classica italiana si dedica quasi esclusivamente al Melodramma ma nuove forme quali il Poema Sinfonico (composizione per orchestra che illustra poesie, racconti, immagini) e il Balletto si affermano.

Importanti compositori furono:
- Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 – Vienna, 1827);
- Robert Schumann (Zwickau, Germania, 1810 – Bonn, 1856);
- Fryderyck Chopin (Polonia, 1810 – Parigi, 1849);
- Gioacchino Rossini (Pesaro, 1792 – Parigi, 1868);
- Giuseppe Verdi (Busseto, Parma, 1813 – Milano, 1901);
- Piotr Ilich Ciaikovski (Russia, 1840 – 1893);
Antonín Dvořák (Nelahozeves, vicino a Praga, 1841 – Praga, 1904);
- Johann Strauss, figlio (Vienna 1825 – 1899);
- Claude Debussy (Francia, 1862 – 1918).
La tecnica compositiva esplora tutte le risorse del sistema tonale utilizzando in particolare la modulazione (cambiamento di tonalità) e la dissonanza (uso simultaneo di note vicine, es. do-re).


Musica Moderna (1900-1950)
Non è facile definire quello che è accaduto nell’ambito musicale, sia nella prima che nella seconda metà del sec. XX (vedi anche musica contemporanea).
Possiamo sintetizzare in tre termini ciò che la prima metà del ‘900 ha prodotto a livello musicale:
- musica tonale (basata sulla tonalità);
- musica atonale (esplora nuove possibilità espressive che abbandonano il linguaggio tonale);
- musica dodecafonica (i sette suoni della musica tonale diventano ora dodici e tutti con la stessa importanza).

Questa convivenza parallela di stili compositivi e quindi espressivi, è unica nell’evoluzione della Musica Classica e probabilmente rispecchia le difficoltà e i tentativi di interpretare e vivere il presente.
Un presente colmato da due guerre mondiali, dal procedere inesorabile del progresso scientifico e tecnologico, dalla lotta delle classi sociali più deboli per affermare i propri diritti, dal progressivo diffondersi dei mezzi di comunicazione.

Ricordiamo di seguito alcuni compositori e qualche loro composizione:
- Arnold Schönberg (Vienna, 1874 – Los angeles, 1951) "Pierrot Lunaire" (1912), "A Survivor from Warshaw" (1947);
- Maurice Ravel (Ciboue, Francia, 1875 – Parigi, 1937) "Boléro" (1928), "Concerto pour la main gauche" (1929);
- Igor Stravinsky (Oranienbaum, Russia, 1882 – New York, 1971) "Le sacre du printemps" ossia "Il rito della primavera" (1913).

Non ci sono forme musicali che caratterizzano questo periodo, ogni compositore ricerca costantemente un linguaggio nuovo e sempre più espressivo. In questo contesto inseriamo anche le esperienze musicali del movimento futurista italiano.




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