domenica 26 ottobre 2014

Musica Jazz

Genere musicale sorto negli Stati Uniti alla fine dell'Ottocento.
Elementi fondamentali del jazz sono l'improvvisazione e il ritmo, le partiture scritte, non sempre esistenti, fungono più che altro da guida e forniscono la struttura in cui inserire l'improvvisazione.

Il Principio base del jazz consiste nel sovrapporre al giro di accordi (armonia) di una canzone un numero infinito di melodie. Il musicista improvvisa nuove melodie che rispondono a quel giro armonico, il quale viene riproposto ad ogni intervento di un nuovo solista.

Il jazz affonda le sue radici nel patrimonio tradizionale della musica afroamericana, ma sono presenti elementi provenienti da molte culture. In particolare la musica suonata dalle bande musicali di italiani che erano emigrati negli U.S.A. contribuisce in modo notevole allo sviluppo dei temi melodici del jazz. Non a caso il primo disco jazz (Tiger Rag) fu inciso dall'Italoamericano Nick La Rocca (link Wikipedia).
Nel 1800 gli U.S.A. non avevano una tradizione musicale e la musica più ascoltata e suonata era la musica operistica italiana, musicalmente gli Stati Uniti erano una colonia italiana.

La strumentazione tipica del primo jazz ha come nucleo una sezione ritmica costituita da pianoforte, contrabbasso, batteria e banjo; su questa base ritmica si appoggia una grande varietà di strumenti melodici: da quelli più jazzisticamente consolidati, come il clarinetto, il sassofono e la tromba, a quelli solo sporadicamente presenti, come il violino o il flauto. Tuttavia, nessun mezzo sonoro è escluso a priori nel jazz, che nella sua storia ha visto utilizzare strumenti come la fisarmonica o le launeddas sarde.

Non potremo parlare di jazz senza ricordare il Ragtime, gli Spirituals e il Blues che contribuirono largamente alla nascita del jazz.
Il Ragtime si sviluppò verso la fine del XIX secolo. Era un genere pianistico che riassumeva le due culture del jazz: quella europea affidata alla mano sinistra (ritmo regolare da marcia) e quella africana affidata alla mano destra (ritmi sincopati, cioè con accenti spostati e irregolari).

In origine, il jazz era suonato da piccole bande (band) o da pianisti. Il repertorio, oltre al ragtime e alle marce, comprendeva anche gli spirituals (canto religioso) e il blues (canto che esprimeva la sofferenza).


I periodi del jazz (dai primi anni del 1900 ai giorni nostri)

Dixieland
La città dove nacque il jazz fu New Orleans, in Louisiana. I primi dischi di jazz risalgono al 1917 e si devono a un'orchestra bianca di New Orleans, The Original Dixieland Jazz Band, che ebbe un successo immediato non solo negli Stati Uniti ma anche all'estero; tale fu la sua popolarità che il termine dixieland finì per indicare lo stile di New Orleans. Un importante esponente di questo stile fu il pianista e compositore Jelly Roll Morton. Il maggior musicista formatosi a New Orleans fu Louis Armstrong.

Swing
Le "big band", formazioni che divennero popolarissime negli anni Trenta e all'inizio dei Quaranta si caratterizzavano per il ritmo swing. Lo sviluppo della "big band" nel jazz fu dovuto soprattutto a Duke Ellington (link Wikipedia)
Altri strumentisti che con il loro suono determinarono l'evoluzione del jazz degli anni Trenta furono il trombettista Roy Eldridge, il chitarrista Charlie Christian, il batterista Kenny Clarke e il vibrafonista Lionel Hampton. Il canto, in questo decennio, si fece più flessibile e stilizzato: grandi interpreti del periodo furono Ella Fitzgerald e Billie Holiday.

Bepop
Il musicista che negli anni Quaranta dominò e influenzò il panorama jazzistico fu il sassofonista Charlie Parker (link Wikipedia), capofila di un nuovo stile denominato bebop.
- Durante il secondo conflitto mondiale, tuttavia, l'economia dello stato di guerra aveva determinato un mutamento dei gusti e un drastico ridimensionamento delle big band. Molte grandi orchestre si sciolsero, seguendo un declino direttamente proporzionale all'ascesa del bebop: il mondo del jazz subì una rivoluzione radicale.
- Con l'avvento del bebop, del "vecchio" jazz rimase solo il principio dell'improvvisazione su un giro di accordi. Tutto il resto mutò. I tempi si fecero più veloci, le frasi più lunghe e più elaborate; la gamma emotiva si arricchì di tonalità molto più aspre. I musicisti iniziarono ad acquisire una maggiore coscienza della loro professione artistica e a opporsi all'idea che la loro musica non fosse altro che un prodotto commerciale di intrattenimento leggero.
- Su tutti spiccava il genio di Parker, in grado con il suo sassofono di eseguire ogni brano, in qualsiasi tempo e tonalità. Egli si circondò di un gruppo di talenti eccezionali, come il trombettista Dizzy Gillespie. Grande rinomanza ebbe anche il pianista e compositore Thelonious Monk.

Cool jazz
Negli anni '50 del secolo scorso con Miles Davis (link Wikipedia), un giovane trombettista allievo di Charlie Parker, nacque il cool jazz.

Hard bop
Altri autori svilupparono ulteriormente la tradizione del più acceso e trascinante bebop: l'hard bop. Tra i maggiori esponenti dell'hard bop vi sono il trombettista Clifford Brown, il batterista Art Blakey e, soprattutto, il sax tenore Sonny Rollins (link Wikipedia).

Free jazz
Negli anni Sessanta e Settanta: parliamo di free jazz. Questa corrente è stilisticamente basata su una grande libertà improvvisativa rispetto alla struttura delle sequenze armoniche. Tra i principali protagonisti di questo stile si ricordano John Coltrane e Chick Corea.
Alla fine degli anni Sessanta, il jazz conobbe un periodo di profonda crisi. Il pubblico dei più giovani preferiva la musica rock. I musicisti capirono che per riconquistare l'attenzione del pubblico dovevano prendere ispirazione dalla musica leggera. In questo stesso periodo il pianista Keith Jarrett raggiunse il successo commerciale pur rifiutando gli strumenti elettronici e gli stili popolari.

I nostri giorni
Alla metà degli anni Ottanta, si è assistito a un rinnovato interesse per il jazz. Anche se il jazz rimane un prodotto essenzialmente statunitense, il suo pubblico internazionale ha fatto sì che si formassero musicisti e scuole molto interessanti anche al di fuori degli Stati Uniti: in questo senso particolarmente significative sono state le esperienze del pianista francese Michel Petrucciani e quella della scuola scandinava, dalla quale sono usciti raffinati musicisti come il sassofonista norvegese Jan Garbarek o il chitarrista David Torn. Anche i musicisti italiani come Paolo Fresu (tromba) e Stefano Bollani (pianoforte) sono molto apprezzati dal pubblico.
In questi anni, lo sviluppo del jazz in Europa è stato reso possibile grazie anche a manifestazioni come il festival jazz di Montreux, in Svizzera, e soprattutto Umbria Jazz, una delle più importanti manifestazioni dedicate al jazz a livello mondiale.


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